sabato 11 luglio 2009

Da Farida, ultime - e importanti - considerazioni

Ho appena compreso che è davvero finito tutto…quasi due anni di lavoro, sudore, preoccupazione per il G8 e non c’è più nulla che possa fare per spremerne risultati positivi…Cosa vedo invece è ancora un’altra serie di grandi annunci, grandi intenzioni e nessuna azione. Gli unici risultati concreti sono stati che il G8 raccomanda ora di tenere il riscaldamento globale sotto i due gradi celsius e che sembrano esserci nuove somme per cibo e agricoltura. Sembra, perché non sappiamo quanta parte dei 20 miliardi promessi sia davvero nuova.

Potrebbe essere solo un altro modo di rimpacchettare somme vecchie promesse nel passato. Nel frattempo, tuttavia, il numero di persone che soffrono le fame ogni giorno sul pianeta è cresciuto di un miliardo…Come italiana, vorrei poter dire di essere orgogliosa di come l’Italia ha tenuto la presidenza del G8, ma la realtà è che mi sento molto scontenta.

Il Presidente Berlusconi è chair di questo G8, è il suo terzo summit. Era colui che ha firmato un impegno solenne al G8 di Gleneagles per garantire 50 miliardi extra per i paesi poveri, metà dei quali per l’Africa per il prossimo anno. Molte volte negli scorsi mesi ha affermato di voler mantenere la parola. Lo ha detto a Geldof e alle altre ONG come Oxfam International e Ucodep solo pochi giorni fa.

Lo abbiamo udito dal suo governo e anche dal Ministro degli Esteri Italiano. E però non abbiamo sentito una parola su come realizzerà questa promessa. A 12 mesi dalla scadenza, dobbiamo ancora trovare 23 miliardi di dollari per nutrire gli affamati, per mandare 80 milioni in più di bambini a scuola e per salvare una madre al minuto di morte sicura per parto. Berlusconi ha solo annunciato che l’Italia pagherà la sua quota annuale al Fondo Globale e investirà in nuove modalità per consegnare gli aiuti….non un gran modo di dare l’esempio. Gli altri paesi del G8 si sono velocemente adattati alla situazione e hanno attentamente evitato di affrontare l’argomento.

Una nota positiva; sono senza parole di fronte alla dedizione e al duro lavoro di tutta la squadra di Oxfam e in particolare dei miei colleghi di Oxfam e Ucodep. Abbiamo lavorato praticamente sempre per garantire gli ultimi annunci sull’aiuto, il clima, o il cibo; abbiamo letto tutti i documenti alla velocità della luce per analizzare la più piccola variazione di tono; abbiamo spinto i giornalisti a porre domande difficili; li abbiamo allertati al fatto che il diavolo è nei particolari. Abbiamo anche saltato un pasto o due….Possiamo non aver ottenuto quello che speravamo, ma sicuramente abbiamo fatto del nostro meglio! E non lasceremo certo perdere dopo tutto questo. Il G20 è proprio dietro l’angolo, quindi il summit di Copenhagen sul cambiamento climatico, poi il prossimo G8 in Canada. Ci arriveremo, non importa quanto ci vorrà!

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